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Cronaca Centro

Nuovi risultati dagli scavi subacquei nel Fiume Stella

Nell'ambito del progetto Anaxum, realizzato da Ateneo e Soprintendenza, mercoledì 18 febbraio saranno presentati a Palazzo Antonini le novità sugli ultimi scavi

Le nuove scoperte compiute dagli archeologi subacquei dell’Università di Udine nel fiume Stella nell’ambito del progetto Anaxum saranno presentati mercoledì 18 febbraio, alle 12, nella sala Gusmani di palazzo Antonini a Udine (via Petracco 8). Saranno illustrati i risultati degli ultimi scavi nel sito Stella 1 e dello studio dei resti dell’imbarcazione dell’XI secolo rinvenuti sulle sponde del fiume, vicino a Precenicco.

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Interverranno il rettore dell’Ateneo, Alberto Felice De Toni; il soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, Luigi Fozzati, e il coordinatore del progetto Anaxum, Massimo Capulli, archeologo subacqueo e docente di metodologia della ricerca archeologica all’università udinese. Saranno presenti il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e i sindaci e loro rappresentanti dei comuni del bacino dello Stella. Contestualmente, nell’androne di palazzo Antonini, sarà inaugurata la mostra fotografica “Il relitto di Precenicco e il fiume Stella dell’anno 1000”, visitabile fino al 14 marzo.

Fiume Stella: scoperti 400 reperti di epoca romana

Unico esempio in Italia di cantiere archeologico subacqueo fluviale, il progetto Anaxum-Archeologia e storia di un paesaggio fluviale, nato nel 2011, coinvolge il dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’Università di Udine e la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia. Vi collaborano la Texas A&M University e l’Institute of Nautical Archaeology (Stati Uniti) e gli atenei di Padova, Trieste e Sydney (Australia). Obbiettivo del progetto è indagare il paesaggio archeologico dello Stella sulla base di scavi mirati, metodologie di indagine non invasive e studio dei reperti. Cuore dell’iniziativa è l’utilizzo del fiume come laboratorio per la formazione di archeologi subacquei (studenti e dottorandi) in un ambiente problematico quale quello fluviale, sviluppando al contempo tecniche integrate e innovative da esportare in altri corsi d’acqua.

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