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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Strage di Dacca, approvata la mozione per chiedere la verità sull'attentato jihadista

Il Consiglio Regionale ha approvato la mozione “Verità per la strage di Dacca”. Nella capitale del Bangladesh persero la vita nove italiani tra cui due friulani, Cristian Rossi e Marco Tondat. Le vittime furono torturate e mutilate con armi affilate

Era il 2 luglio 2016 quando un commando di 5 militanti jihadisti assaltò un ristorante di Dacca, in Bangladesh, uccidendo 22 persone tra civili e poliziotti. Tra questi vi erano anche nove italiani, di cui due friulani: Cristian Rossi di Feletto Umberto e Marco Tondat di Cordovado. Oggi, a meno di due anni da quella triste tragedia, il Consiglio Regionale ha approvato la mozione “Verità per la strage di Dacca” presentata da Roberto Novelli (primo firmatario), ed alla quale si sono poi aggiunte molte firme di maggioranza ed opposizione. “Finalmente anche le vittime della strage di Dacca hanno avuto un impegno ufficiale da parte della Regione Fvg per ricercare la verità su quanto accaduto in quel terribile giorno”, ha dichiarato il consigliere forzista.

"Cinque militanti jihadisti armati irruppero all’ora di cena nella sala del ristorante che si trovava nel quartiere diplomatico della capitale bengalese, prendendo in ostaggio una trentina di persone. Per molte ore i militanti tennero in scacco le forze speciali, liberando alcuni ostaggi che avevano dato prova di conoscere il Corano”.

Rossi, 47 anni, era un imprenditore nel settore dell’abbigliamento e viveva a Feletto Umberto con la moglie Stefania e due bambine di appena 3 anni. Tondat, giovane imprenditore di Cordovado, ha lasciato una bambina di 6 anni. “Purtroppo – prosegue l’esponente di Forza Italia – la strage di Dacca è stata dimenticata in fretta: a quasi due anni dall’accaduto gli organi stampa nazionale, infatti, gli organi di stampa nazionali non ne fanno alcuna menzione. In particolare ancora poche sono le notizie circa la dinamica dei fatti e le motivazioni dell’attentato. E’, quindi, necessario ed improrogabile che sia fatta chiarezza, anche perché dalle autopsie effettuate sui corpi delle vittime risulterebbe che i nostri connazionali abbiano subito torture e mutilazioni. Le famiglie devono poter conoscere la verità sugli ultimi istanti di vita dei loro cari per capire cosa sia successo e cosa abbia spinto i terroristi ad agire con modalità così efferate”.

“In quest’ottica – conclude Novelli – la mozione approvata oggi impegna la giunta regionale a farsi promotore nei confronti del Governo nazionale, affinché siano fornite alle famiglie delle vittime tutte le informazioni ufficiali disponibili in merito alla strage, ad interloquire con le Istituzioni nazionali competenti per sollecitare la rogatoria internazionale sul caso ed a richiedere, tramite il Governo, al Consolato ed all’Ambasciata del Bangladesh lo stato dell’arte delle indagini e del processo a carico degli imputati individuati”.

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