Apre al pubblico Cappella Manin, gioiello dell’architettura sacra barocca
L'apertura sarà consentita ogni sabato dalle 14.30 alle 18.00 grazie all'intervento del Touring Club Italiano e dei suoi volontari. Al suo interno vi sono diverse opere del Torretti, il maestro di Antonio Canova
Il Touring Club Italiano apre con i suoi volontari la Cappella Manin di Udine. In particolare, i volontari da sabato 15 dicembre accoglieranno i visitatori ogni sabato 14.30 alle 18. L’apertura della Cappella Manin a Udine è il frutto della ultradecennale esperienza dell’iniziativa Aperti per Voi e dei Volontari del Touring Club Italiano per il Patrimonio Culturale per accogliere visitatori nei siti d’arte altrimenti inaccessibili al pubblico o aperti con forti limitazioni di orario. Dal 2005 ad oggi tanti i successi: oltre 2200 i volontari attivi oggi in tutta Italia, 78 i luoghi aperti in 32 città italiane in 12 regioni e più di 14 milioni i visitatori accolti.
“L’apertura della Cappella Manin - afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano - ribadisce l’impegno del Touring nella tutela della immensa ricchezza culturale del nostro Paese. Come Touring, in collaborazione con le istituzioni locali, abbiamo l’ambizione e la volontà di rendere la bellezza del nostro prezioso patrimonio culturale sempre più accessibile a tutti, cittadini e turisti. Non vorremmo limitarci a questo: attraverso questi beni desideriamo favorire il senso di appartenenza ad una comunità per tutti i cittadini che vi abitano, non escludendo che questa iniziativa promuova una sempre più forte inclusione sociale”. “Senza fatica abbiamo già raccolto oltre venti volontari - spiega GianMario Maggi, coordinatore nazionale Volontari Touring per il Patrimonio Culturale-, cittadini di Udine che ringrazio per la partecipazione e l’impegno. Partiamo con questi primi orari di apertura con l’intenzione di ampliare gli orari e aggiungere anche qualche altra giornata per favorire anche l’afflusso delle scuole. Per questo motivo siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari; per candidarsi è possibile compilare il form all’indirizzo www.touringclub.it/
Storia
La cappella privata dei Manin iniziata dai conti Antonio e Nicolò nel 1733, probabilmente su disegno di Domenico Rossi, si caratterizza per una pianta centrale (esagonale) secondo uno schema comune agli edifici di culto dedicati alla Vergine. Un’abside semicircolare e una copertura a calotta che sorregge un’imponente lanterna caratterizzata da un’ampia finestra completano il prospetto della costruzione sulla via. Punto focale di tutta la costruzione è l’altare maggiore al quale si accede mediate tra gradini mistilinei di accesso. Tutte le opere sono caratterizzate da tratti barocchi e vivaci scenografie. L’edificio presenta una facciata maestosa. Le pareti interne sono decorate con grandi rilievi che illustrano episodi della vita di Maria, eseguiti tra il 1729 e il 1733 da Giuseppe Torretti, il maestro di Antonio Canova; sull’altare maggiore troneggia la Madonna col Bambino, sempre del Torretti. Il pavimento, invece, è ricoperto di marmi policromi e si estende sulle paraste, corre lungo la cornice marcapiano ai piedi della cupola e fa da tappeto ai gradini dell’altare maggiore.
La soddisfazione del Comune
“Per il Comune di Udine - dichiara il Sindaco di Udine, Pietro Fontanini - l’inserimento all’interno del progetto del Touring Club Italiano Aperti per Voi della splendida Cappella Manin, vero e proprio capolavoro del Barocco impreziosito dagli altorilievi di Giuseppe Torretti, è un riconoscimento tanto importante quanto atteso da anni. Per questa Amministrazione la valorizzazione delle nostre meravigliose opere d’arte è una priorità e con essa vogliamo non solo richiamare sempre più turisti dalle altre Regioni e dai Paesi vicini ma restituire agli udinesi i tesori della città. Il mio ringraziamento va quindi al Touring Club Italiano per la sua autorevole e lusinghiera decisione”. “Sono convinto che questa decisione presa dal Touring Club Italiano su iniziativa del Comune di Udine di aprire e valorizzare Cappella Manin porterà finalmente la giusta visibilità il nostro patrimonio artistico e mi auguro sia il primo passo verso il recupero di altri tesori oggi purtroppo sconosciuti agli stessi udinesi”, sostiene Fabrizio Cigolot, Assessore alla Cultura, Progetti europei del Comune di Udine.