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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Via Poscolle

Al grido di "Il Kosovo è Albania" minaccia col coltello i giocatori della Serbia

L'episodio, riportato dai principali portali di notizie serbi, si sarebbe verificato nei dintorni dell'hotel che ospita la selezione slava. Il racconto del vice presidente della federazione di basket balcanica Igor Rakocevic

"Il Kosovo non è Serbia, è Albania". Sono queste le parole che un ragazzo in bicicletta, armato di coltello, avrebbe rivolto ai giovani atleti della nazionale serba under 16 di pallacanestro nel pomeriggio di ieri nei dintorni di via Poscolle, mentre i ragazzi stavano passeggiando vicino all'albergo dove sono ospitati per l'europeo di categoria che si sta giocando tra il "Carnera" e Pasian di Prato. 

La diffusione

La notizia è stata rilanciata dai principali portali di notizie di Belgrado, con le dichiarazioni rilasciate da Igor Rakocevic, vice presidente della federazione cestistica del paese balcanico ed ex stella di Real Madrid e Minnesota Wolves, con un passato anche alla Mens Sana Siena.

La notizia riportata su Blic.rs

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Il racconto

I giovani giocatori di basket serbi - si legge su Blic.rs e Telegraf.rs in base alle parole di Rakocevic - sono stati attaccati con un coltello da un albanese. Ai ragazzi è stata concessa mezz'ora di tempo libero. Sono usciti dall'hotel dove sono alloggiati per fare una passeggiata e rilassarsi, quando è arrivato un albanese in bicicletta e ha iniziato a insultarli. Stava dicendo "no Serbia, Kosovo è Albania". I ragazzi non hanno reagito, ma l'aggressore ha cominciato a urlare e provocare ancora di più. Sembrava una scena uscita da un film dell'orrore. Poi il soggetto è sceso dalla bici e ha iniziato a inseguirli con un coltello in mano. I ragazzi si sono spaventati molto, sono scappati e si sono riparati in hotel. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. "Siamo terribilmente insoddisfatti del trattamento" ha commentato Rakocevic, "contatteremo la nostra ambasciata per essere protetti".
 

La denuncia

L'episodio è stato segnalato al personale della Questura di Udine. In base alle indagini effettuate da viale Venezia confermano che non c'è stato nessun contatto tra il soggetto e i giocatori. Per verificare se quanto dichiarato dai ragazzi corrisponde sono in corso le verifiche delle immagini raccolte dalle videocamere di sorveglianza posizionate in zona.

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