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Cronaca

Scompare una linea del bus, la minoranza si chiede chi paga il disservizio

Istituite per agevolare i cittadini durante i lavori in via Aquileia e Mercatovecchio, le linee 1A e B non sono mai piaciute. L'opposizione si chiede quali siano i costi dell'operazione

Erano state istituite per evitare ai passeggeri i disagi dovuti ai cantieri di via Aquileia e Mercatovecchio, ma da subito non sono piaciute un granché ai cittadini. Stiamo parlando delle linee dell'autobus 1A e 1B. Ad accorgersene anche l'opposizione che ha presentato un'interpellanza al Consiglio Comunale per sapere su chi grava il disservizio.

«Il Comune di Udine ci ha ormai abituato all’improvvisazione, ma ogni volta i disservizi pesano sui cittadini. La Giunta infatti ingrana di nuovo la retromarcia davanti all’ennesima bislacca e fallimentare sperimentazione. Questa volta il prevedibile flop riguarda le due navette che, ad agosto, affiancavano la linea urbana dell’autobus n.1, ovvero la 1A (da Nord verso il Centro/ritorno) e 1B (da Sud verso il Centro/ritorno). Il fallimento delle navette era più che annunciato e infatti l’opposizione l’aveva più volte anticipato», tuonano i consiglieri di minoranza firmatari dell'interpellanza.

«È già difficile che un nuovo servizio possa avere successo se parte proprio nel mese di agosto, quando la cittadinanza è in gran parte in ferie, e le scuole sono chiuse, ma, in questo caso, le navette erano anche ideate male: scarsa la frequenza sulle linee - un passaggio ogni mezz’ora -, limitati i tragitti percorsi, spesso sovrapposti alle linee urbane 1 e 3, e di conseguenza pochissima l’utenza.
Delle due navette, che inizialmente la Regione aveva autorizzato solo fino all’11 settembre, oggi resta operativa solo la linea Sud, chiamata 1B
».

Che fine ha fatto la linea 1A?

«La 1A è completamente scomparsa dal 9 settembre, la cittadinanza non conosce il motivo, ma la scusa è che dovrebbero partire i lavori in via Gemona. Il servizio è quindi sospeso da oltre 15 giorni, ma di lavori in via Gemona nemmeno l’ombra. Ai cittadini nessuna informazione sul periodo di sospensione del servizio e sulla eventuale ripartenza dello stesso. Per fortuna la scarsità di passeggeri che hanno fin qui fruito della navetta, ha fatto in modo che ben pochi se ne accorgessero e l’eliminazione del servizio non comportasse alcun vero disagio».

I costi

Ciò che sta a cuore all'opposizione è però il capire su chi gravano i costi dell'operazione.

«Sarebbe importante anche capire chi si accolla i costi di questi disorganizzati servizi e rendere noto alla cittadinanza la scarsa cura che il Comune ha della sua partecipata SAF (di cui detiene oltre il 20%) e dei dipendenti di questa società, a cui chiede di prestare servizi mal pensati e improvvisati. Si deve infatti anche sapere che le navette, fin dall’inizio, sono state garantite dagli autisti SAF solo mediante lavoro straordinario e non attraverso turni programmati e regolari». 

I firmatari

Per ottenere chiarimenti sulla sperimentazione e sulla eventuale volontà dell’amministrazione di proseguire in futuro questo servizio agostano, le Consigliere e i Consiglieri del Centrosinistra Cinzia Del Torre, Simona Liguori, Monica Paviotti, Federico Pirone, Alessandro Venanzi, Eleonora Meloni, Vicenzo Martines, Lorenzo Patti e Sara Rosso, hanno  depositato un’interpellanza al Comune di Udine.
L’obiettivo è conoscere i criteri ed i costi della sperimentazione, sapere quali siano i dati fin qui raccolti sul servizio prestato e capire in quali modi l’utenza sia stata informata del servizio e delle intenzioni dell’Amministrazione in merito allo stesso.

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