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Caos centri estivi, "nessuno rimanga escluso, no a una guerra tra famiglie"

Pirone (Progetto innovare): "La giunta deve raddoppiare le risorse a bilancio"

Il tema dei centri estivi continua a far discutere il mondo della politica udinese e non solo. Dopo lo slittamento dell'avvio del servizio per via della richiesta obbligatoria dei tamponi per gli educatori, ad accendere gli animi sono i numeri dei posti a disposizione per quella che si prospetta come un'estate molto complicata per i genitori.

La mancanza dei posti

“La straordinarietà della situazione, che priva migliaia di bambini e ragazzi di ogni tipo di opportunità, richiede risposte vere e straordinarie, all'altezza della gravità del momento – attacca Federico Pirone, capogruppo in Comune di Progetto innovare –. È inaccettabile che per il servizio dei centri estivi, mai tanto atteso dopo un periodo di emergenza lavorativa e sociale come questo, i posti disponibili siano la metà degli scorsi anni".

Le misure anti Covid

"Sappiamo bene – prosegue Pirone – che quest'anno ci sono regole e protocolli molto più rigidi, ma va assolutamente evitata una guerra tra famiglie: la giunta deve raddoppiare le risorse a bilancio affinché nessuno rimanga escluso. Il Comune ha tutti fondi necessari dato che non sta spendendo per i servizi per i minori dall'inizio del lockdown. Se è necessario farsi sentire in Regione per i diritti dei minori, la giunta sa già che può contare su tutto il consiglio unito". "È fondamentale, inoltre, che il servizio preveda una forte integrazione con la didattica per colmare il divario educativo creatosi in questo periodo a partire dai minori disabili e da chi sta vivendo situazioni di forte svantaggio sociale – conclude il consigliere comunale –". 

La proposta

"Il Comune, infine, si attivi affinché i bambini e i ragazzi possano rincontrarsi per un ultimo giorno di scuola e salutarsi in un momento di passaggio fondamentale per la loro vita scolastica. Sappiamo che il comitato tecnico scientifico a livello nazionale si è espresso in modo contrario, ma ciò non toglie che si possa organizzare, con le dovute precauzioni, qualcosa all'aria aperta. Inoltre devono essere nuovamente accessibili le aree gioco installate nei parchi: tutto ormai è permesso e ai bambini non può essere precluso un diritto fondamentale come quello del gioco a causa della sanificazione giornaliera. Il Comune – chiude Pirone – trovi una soluzione anche questo problema".


 

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