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Mega acciaieria a San Giorgio / San Giorgio di Nogaro

I 'No acciaieria' manifestano sotto il Consiglio regionale: "Demenziali" gli studi delle Università"

I comitati contrari allo stabilimento a San Giorgio di Nogaro: "Azione autoritaria che noi respingiamo. La Danieli ha sfruttato una parte degli studi (demenziali) delle Università per legittimare che tutto è a posto, ma per la Regione non è così. Speriamo sia definitivo"

I comitati 'No acciaieria' vengono esclusi dalla II e IV commissione del consiglio regionale, e si riaccende la protesta sotto il palazzo di piazza Oberdan. La manifestazione ha avuto luogo stamattina alla presenza di una decina di persone. Il progetto dell'acciaieria a San Giorgio di Nogaro sembrava definitivamente tramontato dopo che l'assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini aveva dichiarato di ritenere "opportuno prediligere altre tipologie di investimento" nell'area industriale di Aussa Corno. Invece ieri Danieli Spa, (che inisieme a Metinvest ha avanzato la proposta di interesse per il progetto), ha divulgato degli studi propedeutici al progetto, commissionati dalla Regione alle Università di Udine e Trieste, che non hanno rilevato "nessun impedimento" per la costruzione dello stabilimento.

Intanto i comitati  'no acciaieria' continuano da mesi la loro battaglia e di recente hanno portato circa 25mila firme contrarie in Consiglio regionale. "Siamo stati esclusi dalla discussione - ha dichiarato Paolo De Toni, referente dei comitati -, è un’azione autoritaria che noi respingiamo. Ci sono stati vari ribaltamenti di situazioni, ieri la questione ha preso un brutta piega perché la Danieli ha sfruttato una parte dello studio per legittimare che tutto è a posto, ma abbiamo sentito Bini dire che non lo è. Non importa che Bini si sottragga con una exit strategy legata ai troppi costi (250 milioni) per infrastrutturare la zona e per permettere l’ingresso di questo mostro è una strategia e gliela lasciamo fare".

"La nostra battaglia - continua De Toni - è iniziata il primo marzo, ci siamo opposti per sei mesi continui battendo tutti i paesi vicini e abbiamo fatto tantissime manifestazioni. Avevamo ottenuto dei risultati chiari, abbiamo messo loro tutti i sindaci contro e anche Benedetti è intervenuto dicendo che la Metinvest stava cercando un altro sito. Poi, ieri, queste dichiarazioni, ma adesso Benedetti è stato smentito, la Regione non fa marcia indietro e speriamo che sia una decisione definitiva".

In una nota i comitati ribadiscono nettamente la loro posizione, definendo "demenziali" gli studi delle Università e dichiarando che "non siamo disposti ad accettare un dietro front da parte dei sindaci, della Regione, perfino del Ministro Urso, che si sono già espressi negativamente su questo insediamento" e che "i sindaci che si tireranno indietro verranno fortemente penalizzati in futuro, non cerchino di farsi scudo con l'Università perché i dragaggi a meno 9,66 metri sono chiaramente una catastrofe ecologica e biologica (parola assente dallo studio) e vanno ben oltre i meno 7,5 metri previsti dal "Piano della Laguna" del 2018. La tutela della Laguna di Grado e Marano è un problema internazionale e agiremo in tutti i modi per denunciare questo scempio".

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