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la forza del nonostante

Laurea magistrale con la lode per Maria Chiara Coco, studentessa con la sindrome di Down

A 30 anni, e dopo aver conseguito la laurea triennale con il massimo dei voti durante il lockdown, Maria Chiara Coco conclude il percorso all'Università degli Sturi di Udine. "Adesso mi riposo per sei mesi, poi vediamo", ci racconta

Mamma Renza ha tenuto la mano appoggiata sulla sua spalla destra a ogni domanda. Non solo un segno di vicinanza, ma un vero proprio metodo didattico. E così Maria Chiara Coco, dopo aver esposto oggi, martedì 24 ottobre, la sua tesi dal titolo "Piramo e Tisbe da Roma a Stratford: dal mito al sogno", ha anche risposto alle domande poste dalla commissione, che poi l'ha proclamata dottoressa nel corso di laurea magistrale in Italianistica con 110 su 110 e lode presso l'Università degli Studi di Udine. Tutto ordinario all'apparenza. Se non che Maria Chiara Coco, 30enne goriziana, è nata con la sindrome di Down. E se vi state chiedendo dovete avete già letto questa storia, è perché sempre noi vi avevamo raccontato di quando, tre anni fa, Maria Chiara si era laureata alla triennale di Lettere, sempre con il massimo dei voti.

la mano di renza

La laurea

È che a Maria Chiara studiare piace proprio tanto. E le piace soprattutto leggere, quindi proseguire il percorso di studi fino a conseguire la magistrale è stata una scelta obbligata e spontanea. E quando, una volta infilata la corona di alloro in testa dopo la proclamazione, le abbiamo chiesto qual è stato il momento più duro da affrontare in questi mesi, lei ci ha risposto serena: "Nessuno, è stato un gioco da ragazzi". Poi ci ha sorriso e ha aggiunto alzando lo sguardo oltre le spalle. "Però adesso mi riposo, almeno per sei mesi". Perché anche se a lei è sembrato tutto semplice, quello che ha fatto in questi anni non si può proprio definire una passeggiata. 

La tesi

Partiamo dalla fine. Maria Chiara decide il tema della sua tesi: sarà su Piramo e Tisbe, due personaggi delle Metamorfosi di Ovidio che hanno ispirato molti altri autori fino anche a Shakespeare. "La ricerca fatta è stata frutto di una sua idea", ci spiega il suo relatore Marco Fernandelli, professore associato di Lingua e letteratura latina. "Maria Chiara è una lettrice vorace, appassionata di parole e immagini. Inoltre è una notevole poetessa e leggere le sue poesie è un'esperienza che aiuta a conoscerla meglio e a stare bene, perché i suoi testi hanno un'autenticità considerevole", continua Fernandelli. Lui oggi, al momento della proclamazione, era certamente una tra le persone più emozionate in aula. Ma non cadiamo in facile errore, l'emozione è stata dettata soprattutto dall'avere di fronte una persona tanto appassionata, come ormai se ne vedono poche. "Abbiamo imparato molto in questi anni assieme", conferma Fernandelli. A fargli da eco il correlatore Marco Fucecchi. "Maria Chiara oggi ha dimostrato quanto volesse raggiungere questo traguardo, perché rispetto a tre anni fa, quando ha concluso la triennale, oggi era in presenza e oltre a rispondere alle nostre domande scrivendo al pc, ha anche illustrato la sua tesi superando quello che poteva essere l'ostacolo di un'esposizione orale". 

Dazzan

Oltre il nonostante

Sarebbe semplice farsi prendere dal sentimentalismo. Ma la storia di Maria Chiara, dei suoi professori e della sua famiglia, sono soprattutto una storia di tenacia. "A chi non crede di farcela dico che se vuoi, puoi". Questa è la risposta che Maria Chiara ci dà quando le chiediamo un consiglio per le persone che non hanno fiducia in loro stesse, anche rispetto al percorso universitario. E se lei è così, lo deve anche all'ambiente in cui è cresciuta. Perché nascere con la sindrome di Down può limitarti in alcune cose, ma i limiti appartengono agli esseri umani tutti. E, allora, nonostante questo, lei è arrivata dove voleva, grazie anche a quella mano materna appoggiata alla sua spalla. "Non abbiamo capito cosa succede in quel momento, è come se ci fosse una trasmissione di sapere e consapevolezza", ci racconta Adriano, uno dei tre fratelli di Maria Chiara, anche lui presente con gioia alla discussione della tesi guardando mamma Renza al suo fianco. Di lei il professor Fernandelli ha detto che non solo avrebbe potuto laurearsi insieme a Maria Chiara ma, che oltre a Italianistica, avrebbe potuto prendere anche altre lauree. E fermatevi un momento prima di pensare che questa sia "solo" una storia a lieto fine. Questa è una storia in cui tutte le persone coinvolte, anche noi spettatori, hanno qualcosa da imparare. 

piramo e tisbe

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