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Corsi-concorsi e scuole di formazione per portare nuovo personale nei Comuni senza dipendenti

L'assessore Pierpaolo Roberti in V Commissione: "Via alle strategie per rispondere alla carenza di personale negli enti locali"

Un problema che peggiora di anno in anno: le amministrazioni comunali della regione fanno i conti con una carenza di personale che si sta aggravando. "Sul problema della carenza di personale nei Comuni, in particolare in quelli più piccoli, l'amministrazione regionale in questi anni è intervenuta su più fronti. A partire, già nella scorsa legislatura, dall'introduzione del cosiddetto sistema delle 'soglie' che ha consentito il superamento del sistema dei tetti di spesa, e che avrebbe potuto assicurare l'assunzione di un numero di unità anche al di là delle necessità. Rispetto a quel momento, oggi la situazione è completamente cambiata e siamo di fronte, come tutti gli enti e il mondo delle imprese, a una difficoltà enorme nel trovare personale anche attraverso i concorsi. Questa emergenza richiede strategie e risposte nuove, che l'amministrazione regionale sta mettendo in atto anche attraverso l'avvio di una campagna di comunicazione per rendere nuovamente attrattivo il lavoro pubblico, nonché attraverso una Scuola di formazione che possa accompagnare i giovani candidati ai corsi-concorsi", ha dichiarato l'assessore regionale alle Autonome locali e funzione pubblica Pierpaolo Roberti.

La Commissione e le misure adottate

Ieri, giovedì 25 gennaio, si è svolta la riunione della V Commissione del Consiglio regionale. Roberti ha fornito alcuni dati per inquadrare il tema della carenza di personale che riguarda tutta la pubblica amministrazione, oltre che il mondo del privato. "Stime del Censis parlano di oltre 316 mila figure professionali che in questo momento non si trovano. Sugli oltre 7.900 Comuni italiani ve ne sono più di 400 che non hanno alcun dipendente. Altri 2.337 Comuni, pari a circa un terzo, hanno meno di 5 dipendenti. La nostra Regione non è esente da questa difficoltà, alla quale però abbiamo cercato di dare risposte", ha dichiarato l'assessore. "Una misura che è stata recentemente sperimentata è stata quella del concorso unico per Regione e Comuni: tra qualche settimana ci sarà la pubblicazione della graduatoria e si procederà ad assegnare il personale selezionato secondo l'ordine di graduatoria ai Comuni che hanno aderito. Per il futuro l'auspicio è che più Comuni partecipino, in modo che il sistema del Concorso unico Regione-Comuni possa funzionare". L'altra strada che la Regione ha intrapreso è quella che porterà a una Scuola di formazione regionale. "Non potendo a pubblica amministrazione utilizzare, a differenza del mondo privato, la leva della maggiore retribuzione dobbiamo fare in modo di rimotivare i giovani e le persone al lavoro negli enti del territorio. A breve  partirà una campagna di comunicazione volta a incentivare l'aspirazione a lavorare nel sistema pubblico come occasione di crescita professionale e umana a favore delle proprie comunità. E sarà istituita una Scuola regionale per accompagnare i candidati in precisi percorsi che puntino ai corsi-concorso e per creare rapporti diretti tra l'Amministrazione regionale, le scuole e le università della nostra regione al fine di offrire opportunità di lavoro nuove e appetibili agli studenti e ai neolaureati", ha concluso Roberti.

"Problema cronico"

"Ai Comuni serve una risposta alle carenze croniche di personale e serve subito. In V Commissione consiliare è stata finalmente affrontata la penosa situazione in cui versano molte amministrazioni locali, soprattutto più piccole, e sono emerse proposte per giusti riconoscimenti salariali e per la valorizzazione delle competenze. Accanto a questo c'è però anche il tema organizzativo che può essere affrontato solo in modo congiunto attraverso un forte sostegno alle Comunità", ha affermato in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), a margine della seduta della V Commissione alla quale hanno partecipato anche i vertici di Anci Fvg. "Le esperienze che abbiamo sentito dai sindaci dimostrano che il sistema delle Comunità funziona e rispetta le sensibilità dei territori e degli amministratori locali, rispondendo a un necessario rilancio della pubblica amministrazione. Per questo motivo le Comunità vanno finanziariamente sostenute dalla Regione non tanto considerando i costi storici, spesso poco efficienti e legati alla carenza di personale, ma piuttosto la definizione di nuovi standard di qualità dei servizi offerti ai cittadini e ai relativi costi". Secondo la dem, "oggi bisognava uscire dalla Commissione con un chiaro impegno a risolvere i problemi dei Comuni più piccoli e più in difficoltà. Quello che vediamo invece è un generale riconoscimento delle problematiche, ma tiepide proposte sulle soluzioni. È necessario potenziare le premialità per i dipendenti che lavorano nei Comuni più piccoli e dobbiamo premiare chi mette a servizio di più enti le proprie competenze, integrando i salari orari. La scuola di formazione, che richiama in qualche modo la nostra proposta di avviare dei corsi-concorso, è una proposta positiva. Stiamo vivendo una situazione straordinaria, che rischia di affossare il sistema degli enti locali e serve il coraggio di pensare a soluzioni altrettanto straordinarie, anche transitorie".

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