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VIDEO Fedriga: le ragioni della chiusura di scuole e università

La conferenza stampa del presidente della Regione con gli assessori Riccardo Riccardi e Pierpaolo Roberti

Scuole e università chiuse ancora per una settimana a scopo cautelare. Questo è quanto domadato dalla Regione al Governo e concesso dall'esecutivo. La richiesta è stata confermata nel corso della conferenza stampa tenuta dal governatore Massimiliano Fedriga assieme al vice Riccardo Riccardi, all'assessore alle autonomie locali Pierpaolo Roberti e all'assessore all'istruzione e università Alessia Rosolen. Le attività didattiche in Friuli Venezia Giulia sono sospese per ulteriori sette giorni. Il provvedimento sarà esecutivo dalla mezzanotte di oggi e rimarrà in vigore fino alle 24 di domenica 8 marzo.

I cinque casi

Il caso registrato a Gorizia – una persona di 50 anni – ha contratto il virus all’ospedale di Treviso. Gli altri quattro soggetti coinvolti sono invece legati a una persona che, dopo aver contratto il virus in Piemonte, è venuta nella nostra regione per un incontro tra colleghi docenti universitari all'Università di Udine. «Tutto è cominciato ieri, quando abbiamo avuto la conferma del caso Gorizia alle 20 – ha detto Fedriga –. Alle 2 di stanotte è arrivata la conferma degli altri quattro casi. Abbiamo proposto la chiusura delle università e dei servizi scolastici per due ragioni: la prima perché i quattro casi – tre a Udine e uno a Trieste – nascono proprio all’interno dell’università. Poi perché le scuole creano molta possibilità di trasmettere virus vista la consistente mobilità». 

Sesto caso a Gorizia

Le prescrizioni per proteggersi

Le verifiche

I quattro contagiati si trovano tutti nel loro domicilio, non necessitando di cure ospedaliere visto che non presentano sintomi tali da suggerire il ricovero. L'incontro con il collega in arrivo dal Piemonte è avvenuto otto giorni fa, in un convengo organizzato dall'Università di Udine il 20 e 21 febbraio in via Gemona (dove è stato contagiato anche un professore della Repubblica Ceca, il primo colpito dal virus nel suo paese). «Sono in corso i controlli della catena di contatti che i contagiati hanno avuto negli ultimi giorni per verificare se altre persone posso aver contratto il virus – ha chiarito Riccardi –. Sono state fatte delle verifiche anche sul personale dell'albergo di Udine dove il professionista soggiornato e hanno dato esito negativo». Le autorità sanitarie hanno posto in isolamento preventivo anche le persone con le quali i pazienti hanno avuto rapporti più frequenti, indipendentemente dalla presenza di sintomi.

In caso di sintomi cosa fare

La logica

«Si è deciso per un’altra settimana – ha precisato il presidente – perché i risultati delle misure prese lo scorso week end li vedremo tra circa 7/10 giorni. Quindi due settimane sono il tempo ideale per verificare l’efficacia dei provvedimenti. Ora attendiamo le risposte del Governo in tempi brevi». 

I numeri

Riccardi ha fatto il punto della situazione: «Fino a sabato ci sono stati 215 tamponi con cinque casi positivi. Sono 68 le persone a oggi in quarantena».

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