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Lunedì, 29 Aprile 2024
pensare contemporaneo

Se a Udine si usano spazi insoliti per portare arte e nuova socialità

Udine è una città che fa fatica a uscire dalle sue abitudini di socializzazione, ma ultimamente si sono creati nuovi modi per godere dell'arte e intessere nuove reti sociali

Negli ultimi giorni ho avuto modo di affidare la mia socialità a luoghi e circostanze non usuali, per lo meno non per Udine, città poco abituata a uscire dai suoi schemi. Belle occasioni, la cui spinta è nata da associazioni desiderose di creare, innovare e portare un po’ di freschezza, qualcosa che rendesse Udine meno ripiegata su se stessa. 

Nei musei

Partendo dalla cosa più recente, sono stata una delle tante (per fortuna!) persone che nel giorno di Pasquetta hanno approfittato dell’apertura dei musei civici cittadini non tanto per visitare gli stessi quanto per partecipare a due delle iniziative proposte che vi sono state accolte. Pensare ai musei non come contenitori chiusi dedicati esclusivamente all’esposizione è sicuramente un atto indispensabile per stare nella contemporaneità. Non sempre succede e probabilmente è uno spreco, visto che i musei – spesso e volentieri – sono spazi generosi, ariosi e che si prestano a essere vissuti con tutti i sensi e non solo con la vista, che spesso è l’unico concesso. Bene e bello, dunque, permettere alle altre arti di trovarci casa. Il primo appuntamento, organizzato dall’associazione CulturArti, è stato al mattino: concerto del cantautore carnico Alvise Nodale al museo etnografico, in una combinazione molto coerente visto che il repertorio è stato interamente in friulano. Voce, chitarra e un “mandolino che ce l’ha fatta”, qualche decina di sedie, una sala affrescata e la possibilità di visitare gratuitamente il museo. 

spazi amplificati

Il secondo evento l’ho tenuto per il pomeriggio: spettacolo di danza contemporanea in alcune sale del museo di arte moderna e contemporanea di Udine, Casa Cavazzini. Il progetto “Spazi amplificati” è stato curato da Martina Tavano e dall’associazione RicercArti: alcune danzatrici e un danzatore hanno accompagnato le persone attraverso le stanze delle collezioni Astaldi e Friam, al secondo piano del museo. Le e il performer hanno tratto ispirazione dal luogo e dalle opere esposte e hanno concesso così al pubblico uno sguardo differente e approfondito del circostante: le persone presenti, infatti, hanno approfittato dell’evento per osservare i quadri e le sculture e non solo lo spettacolo di danza. 

nodale

Oltre tremila persone hanno voluto passare la giornata di Pasquetta ai Musei Civici all’insegna dell’arte, dell’architettura, della cultura e della musica. “Di fronte alla grande affluenza di ieri non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione. La Pasquetta appena trascorsa è la dimostrazione che i musei sono luoghi orientati al futuro, dove tutti, in particolar modo i più piccoli, possono entrare in contatto, interagire e dialogare allo stesso tempo con più forme d’arte, senza mai sentirsi sazi. Ringraziamo tutto il personale dei civici musei per il lavoro svolto e le associazioni che hanno collaborato con noi", ha commentato l'assessore alla Cultura e Istruzione Federico Pirone. L'unico neo negativo ha riguardato le aperture degli esercizi commerciali: a fronte di un notevole flusso di persone in centro, proprio grazie all'apertura dei musei, soltanto una minima parte di bar e ristoranti di Udine ha deciso di restare aperta. 

In casa

La scorsa settimana, invece, è andato in scena in diverse repliche uno spettacolo “da tavolo” assolutamente originale nel suo format, visto che si è svolto in case private e tra persone sconosciute. L’idea è di Invasioni Creative, che ha fatto proprio il progetto “Home visit Europe” di Rimini Protokoll. Ogni spettacolo (ci sono state 9 date), si è tenuto in una casa diversa, messa a disposizione de un partecipante: in ogni casa sono state ospitate quindici persone, diventate a loro volta protagoniste della serata. Attorno a un tavolo, le persone ospitate hanno giocato a partire dalle loro storie personali e usando una particolare tecnologia come strumento di gioco narrativo. Partendo dal proprio luogo di nascita, da quello di residenza e da quello del cuore, ogni persona ha giocato intrecciando la sua storia con quella delle altre, diventando parte di un meccanismo decisionale sulla base di quello dell’Europa politica. Un modo solo all’apparenza semplice per regalare leggerezza e riflessione, risate e profondità in un’unica serata. Io ho partecipato all’ultima data, venerdì 29 marzo, e soltanto al mattino, dopo aver confermato la mia prenotazione, ho ricevuto le istruzione sul luogo dove mi sarei dovuta recare. Una volta sul posto ho trovato sul campanello l’adesivo dell’evento e la casa messa a disposizione: una volta entrata ha preso il via il gioco-spettacolo. Sul sito www.homevisiteurope.org sono pubblicate tutte le statistiche degli spettacoli andati in scena non sono a Udine ma anche nel resto del mondo: un’autentica esperienza di condivisione inconscia a più livelli, dove il personale e il collettivo si sono intrecciati con la possibilità di creare anche dei cortocircuiti interessanti. La speranza è che ritorni presto in città per dare a quante più persone possibili la possibilità di partecipare. 


 

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